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Auchan's eleven



Ieri alle 11 sono andato al centro commerciale. Quando vado al centro commerciale è perchè DEVO comprare un oggetto indispensabile. Oggetto di cui in testa ho la chiara rappresentazione dettagliata e in 3D di come mi immagino/vorrei che fosse. Un oggetto così DEVE esistere. E invece non è una cosa così scontata. Non intendo in senso economico.

Mi aggiro da solo tra gli scaffali con lo sguardo perso nel nulla in questi corridoi eterni e ricolmi di una varietà merceologica eccessiva ed irritante. Si trovano affari che servono a fare delle cose o robe da indossare in certe occasioni o ancora merci edibili da mangiare quando si ha fame o anche solo voglia di qualcosa di buono.
In tutto questo campionario deve per forza esserci quello che cerco, è statisticamente impossibile che non ci sia.

Continuo a guardarmi intorno in maniera meticolosa.

Questi corridoi sterili sono troppo lunghi e mi danno le vertigini orizzontali.

Le luci del neon appiattiscono tutto in una freddezza statica. Ci sono delle persone che ci lavorano in quella luce, mi chiedo come facciano a non esserne divorati. Specie d'inverno, quando vengono a lavorare che fuori è ANCORA buio e escono la sera quando è GIA' buio. Mai il sole. Solo e sempre tintarella di neon, tintarella color latte.

Tra me e me penso..beh,poi magari alla sera per cambiare tipo di luce artificiale vanno al solarium

In quell'ambiente freddo e asettico, mi stupisce una commessa che quando le chiedo una cosa mi risponde con un allegro entusiasmo. A dire il vero mi sarei aspettato una voce scazzo-robotico-metallica: quel-lo-che-cerca-si-trova-nel-secondo-scaffale-a-destra. Invece no. La ringrazio per essere rimasta umana nonostante tutto e mi allontano.

Il nervosismo e lo sconforto mi prende. Nel secondo scaffale a destra c'era una cosa SIMILE a quello che cercavo. Odio le cose simili. Voglio le cose che voglio. Le cose SIMILI non dovrebbero nemmeno costruirle!

Per distrarmi un po' entro in un negozio e faccio il solito giochino bastardo. Chiedo un oggetto rigorosamente fuori stagione, che può essere un moon boot imbottito se è estate piuttosto che un costume da beach volley se è inverno. Regolarmente frugano per mezz'ora tra gli scatoloni in magazzino e, dopo aver creato il caos nel retrobottega, se ne escono con l'unico oggetto che hanno trovato e che (qualunque oggetto io abbia chiesto) è sempre argentato o dorato o fucsia o color disgusto. "Ehm..no, grazie lo stesso, arrivederci".

Se poi sono in forma, mi metto pure a provare dei capi vergognosi che mai comprerei, solo per vedere come mi stanno addosso. Camicie improponibili, roba fetish o sadomaso, vestiti punk o assolutamente kitsch. A volte nella mia perversione arrivo pure a farmici le foto, per poi posare la roba e uscire fischiettando come se niente fosse.

In una televisione si vede il video di un live dei Queen. Istintivamente mi sfugge un pensiero strano: "Freddy, sei un grande!Ma sei morto". Non avrei mai detto che in un centro commerciale si potessero avere delle illuminazioni sull' effimericità e pochezza della vita.

Eccoci, siamo finiti per sbaglio nello stand dei giocattoli. Sono tantissimi..pronti a essere portati da Babbo Natale. C'è un abovinevole pony di peluche a grandezza naturale..muove anche la testa come un cavallo vero. Mi fa ribrezzo. L'hanno messo in una gabbia ma non per farlo scappare: per non farlo toccare dai bambini.

Scappo terrorizzato dai Gurmiti e mi ritrovo improvvisamente in una foresta. Sono gli abeti finti natalizi. Vedere cose natalizie in periodo non natalizio mi mette tristezza e depressione immediata. E gli alberi finti poi mi hanno sempre dato l'idea che anche il Natale fosse una festa finta. Non mi piacciono 'sti abeti. Decido di tagliarli tutti con la motosega..ma il reparto motoseghe è troppo lontano, così rinuncio. Sospetto che i due reparti li abbiano tenuti volutamente lontani.

Su un ripiano vedo una maglia che mi potrebbe andare bene ma che secondo me mi spegne un po' la faccia con quel colore ma che potrei abbinare a una camicia colorata tipo quella che ho a casa e che forse però non andrebbe bene perchè è di un'altra tonalità e poi il collo di quella maglia a dire poi il vero non mi piace nemmeno tanto.
E poi a pensarci bene ho già l'armadio pieno di maglie così. Rinuncio.

Approdo in un posto dove hanno messo un'infinità di elettrodomestici. Tutti con la spina staccata. Ma se io volessi provare se il vostro forno a microonde funziona, mi dovrei portare una prolunga da casa? Una lunga fila di lavatrici messe tutte in fila sembra una specie di treno, coi suoi begli oblò, pronto a partire. "Plìn plòn..." si sente all'altoparlante. Mi aspetto che dicano "Lavatreno in partenza per Saturno al corridoio 5.." invece volevano Chiara alla cassa 3. Che delusione.

Dopo aver consumato la suola delle scarpe in tutti quei m2 di esposizioni, decido di averne abbastanza e di uscire da là e quando esco l'aria fresca dell'esterno mi fa sentire come se per tutto il tempo passato dentro avessi trattenuto il fiato.

Quello che volevo non sono riuscito a trovarlo. Come al solito. Però per non andare via a mani vuote, alla fine ho comprato un Arbre Magique all'aroma "New car".

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Blog diary

Normalmente, scrivendo su un blog si tende sempre a guardare il mondo con occhio letterario. Quello che segue è una paginetta di "Caro diario..." scritto con occhio bloggoso. Caro Diario.. oggi mi sono svegliato prestissimo con gli occhi a fessura, pur non essendo reduce da una serata brava , ma causa di una cattiva posizione a letto. Infatti, mantenere la 69 fino alle ore piccole, produce effetti negativi sul sonno. Questo sguardo "orientale" è durato per tutto il giorno: mi sono tenuto in un costante stato di semi torpore, tipo cannato, ma senza canna. Sembravo un malato fuggito dall'ospedale ancora sotto sedativi. Comunque ho deciso che potevo lavorare benissimo anche in queste condizioni. E poi, dopo la morte di Jacko, gli zombie sono tornati di moda e non sono più discriminati socialmente. Dovevo seguire una conferenza in un posto a un'ora di macchina, a fatica trovo un posto di traverso in tripla fila carpiata e entro. Ma ho subito sbagliato ingresso

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