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Visualizzazione dei post da agosto, 2010

Il testimone delle feste

Succede che quando si invita gente a casa, questa sopraggiunga dotata di doni come i Re Magi perchè venire a mani vuote sembra un po' una cosa. Ci sono vari tipi di dono, che raramente comprendo oro, incenso o mirra. L'oro è troppo per una serata tra amici, a meno che l'invitato non sia un Emiro. L'incenso crea invece quell'atmosfera ecclesiastico-bigotta che limita un po' il clima goliardico che dovrebbe esserci ad una festa casalinga. E la mirra non si trova facilmente e soprattutto nessuno avrebbe idea di cosa farne. La Viennetta, le paste e il tiramisù fatto in casa sono sempre graditi, ma vanno bene solo dopo cena. Nelle altre occasioni non si sa bene cosa portare, e così molti arrivano con La Bottiglia. La Bottiglia non sempre viene bevuta perchè di solito si tratta di vinaccio dozzinale comprato alla Coop. Che si differenzia dal Tavernello solo perchè non è nel Tetrapak. Ma cosa farne della bottiglia intonsa a fine serata?La si mette da pa

Lucho a Verona e Venezia

Questa volta Lucho, pur non essendosi spostato dall'Italia, è andato all'estero in uno stato in cui si compiono riti celtici, i cui abitanti parlano un dialetto strano pieno di Ü, si vestono di verde e venerano  un'ampolla di acqua presa nel fiume. Infatti Lucho è andato in Padania.  In particolare ha visitato Verona e Venezia. Ha visto l'Arena dove c'è un DO di petto lanciato da Pavarotti negli anni '70 che continua a risuonare ancora ora, talmente l'acustica è perfetta.  Lucho è stato alla casa di Giulietta, fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni . O forse mi sto confondendo.  Poi si è trasferito in quel di Venezia, città allungata con acqua, dove ha scoperto che camminare molto tra le Calli fa venire i calli. In Piazza San Marco ha fraternizzato coi piccioni e coi giapponesi che fotografano i piccioni che si fanno dare il mais dai giapponesi, in un ciclo eterno che a Venezia si perpetua ormai da secoli. Fortunatamente non c'

Vaticinii cittadini

C'è un tizio che di mestiere attacca i manifesti negli appositi spazi per i manifesti in giro per la città. Poi, trascorso un po' di tempo, ritorna e appiccica altri manifesti su quelli che aveva precedentemente appiccicato. Una mano di colla, un nuovo manifesto e via.  Così la pubblicità dell'orchestra di liscio copre il candidato alle Regionali che è stato trombato proprio prima della festa patronale a cui ha suonato l'orchestra di liscio. Il candidato però aveva coperto a sua volta il manifesto del raduno dei NO TAV: la cosa non sembra casuale, infatti era un candidato a favore della TAV. Il manifesto dei manifestanti NO TAV aveva invece ricoperto in maniera manifesta il manifesto dei saldi di fine stagione. Che a loro volta ricoprirono quelli della STAGIONE, ovvero le pubblicità dei prodotti a prezzo pieno. E così via foglio dopo foglio.  I manifesti vengono tolti solo dopo mesi e mesi che sono lì; dopo che hanno formato, strato su strato, una specie

E' un paese per vecchi

Nel mio paesino, vista la matusalemmiana età media dei cittadini, ci sono diversi ospizi. In primavera-estate gli anziani che sono scampati alla rigidità dell'inverno vengono portati a prendere un po' d'aria all'aperto, che sennò a stare sempre chiusi poi puzzano di vecchio. E così capita che sotto i portici ci si imbatta in un viavai di carrozzelle, tante che dovrebbero dedicarci una corsia apposita, una specie di ciclabile. Una carrozzabile diciamo. Altrimenti passeggiando si rischia di farsi tranciare l'alluce dalla ruota di una sedia a rotelle o peggio ancora di subire un fallo a una gamba tesa da un nonno che sfreccia piedi avanti su una carrozzella spinta da una possente badante rumena. Un incidente abbastanza doloroso perchè arriva a altezza ginocchio e non lascia scampo alle articolazioni. Con in rischio che al giro successivo ci si ritrovi a sfrecciare a nostra volta sotto i portici, spinti dalla notevole forza motrice di possenti badanti rumene