Il Carnevale è appena passato ed è sempre un momento divertente per capire quanto sia soggettivo il concetto di humor. Qualcuno riesce a vestirsi in modo veramente divertente, altri diverte più vederli soffocare dentro un costume da preservativo gigante che il costume da preservativo gigante in sé. A meno che non abbiano il tocco di classe: l'amico che li accompagna vestito da cazzo.
Poi ci sono quelli banali: pagliacci, indiani, la gattina, il puffo, il pirata, l'uomo ragno, il dottore e l'infermiera, il prete e la suora...che sono quelli che uno si mette proprio perchè è Carnevale e qualcosa bisogna fare, ma senza sforzarsi troppo.
Ci sono anche i costumi dell'ultim'ora, tipo che mi hanno invitato dieci minuti prima a una festa in maschera e mi metto la prima cosa che trovo nell'armadio. C'è chi si arrotola intorno dei sacchetti della spazzatura, chi la tuta da operaio a suo padre o, peggio, la roba di sua madre e si veste da donna.
Premio per il miglior costume inutile che ho visto quest'anno va a quell'imbecille che era vestito normalmente in felpa, jeans e scarpe da ginnastica. Ma che sopra ci ha messo un accappatoio... ma cosa mi rappresenti? Se sei un figo mi esci nudo in ciabatte da spiaggia, con l'accappatoio e sgranocchiando un pacchetto di patatine.
Solo pochi riescono a avere il guizzo che ti fa dire: ecco, questo è un grande. Come quello vestito da Omino Lego. O quello che prendeva in giro una pazza del paese che a qualunque ora del giorno la trovi in bici sulla statale con le cuffie in testa. Ecco, vedere il suo clone che si aggirava per il paese con parrucca e cuffie è stato spassoso. Ridi e pensi: "che stronzo". E poi ridi di più.
Una mia amica invece ha avuto una disavventura carnevalesca. Mentre passeggiava ha preso una storta alla caviglia ed è caduta per terra rantolando, in mezzo alla gente che invece di aiutarla rideva vedendola contorcersi.
Era vestita da banana.
Commenti