Per la visita medica della patente nautica mi hanno spedito,chissà perchè, in una caserma.
Arrivo in zona militare e valico il Limite Invalicabile con grande soddisfazione. Mi fermano alla guardiola dove gli lascio i documenti in cambio di un magnifico di PASS. I've got the power!
"Aspetti qua che vengono a prenderla". Ok, I've got less power.
Mentre aspetto penso a come siano attrezzati i militari. Se mi hanno mandato qua sarà sicuramente perchè l'Esercito Italiano dispone di macchine sofisticatissime per le visite mediche che negli ospedali civili con ci sono!
Arriva un soldato e mi traghetta fino nell'infermeria dove c'è un Tenente-dottore che mi mette dei deliziosi occhiali 3D degli anni '80, mi fa vedere un album con alcune farfalle stereoscopiche, poi un altro album con numeri fatti a pallini rossi e verdi. Pensavo che mi facesse vedere anche l'album con le foto di quando è stato in Iraq, invece mi fa il test della vista sul solito tabellone AGCTDR eccetra.
Penso: boh, non è che qui siano così avantissimo rispetto ai civili. Ma il Tenente mi dice: vada a fare il test dei riflessi col soldato.
Vado col soldato, che in realtà era soldato donna, e vengo accompagnato in uno stanzino senza finestre della caserma. Dove c'era un altro soldato donna.
Adesso voglio proprio vedere che test dei riflessi mi fanno chiuso in uno stanzino con due soldatesse.
Premesso che La Soldatessa non è proprio come il personaggio dei film di Pierino. Non che fossero brutte ma 'ste divise enormi non sono propriamente sexy; probabilmente il fascino della divisa funziona solo per gli uomini.
Forse è un test della resistenza: mi prendono a mazzate e vedono quanto tempo ci metto prima di perdere i sensi. Così possono anche approfittarne per farmi il test della velocità di coagulazione.
Invece tirano fuori dall'armadio una scatoletta con dei fili elettrici. E delle lucine colorate. E' già Natale?
No,è la Macchina Per I Riflessi.
Mi dicono che quando vedo la luce rossa che si accende devo schiacciare il tasto rosso. Era difficile ma sapevo di potercela fare. Solo che la Macchina non era esattamente nuovissima e i risultati del test li scriveva, quasi senza inchiostro, su uno scontrino che la Macchina masticava e non voleva risputare.
Per cui c'ero io, chiuso nello stanzino con le soldatesse, che schiacciavo un tasto rosso quando vedevo una luce rossa mentre una tirava lo scontrino che non voleva uscire e l'altra lo spingeva nella macchina perchè altrimenti entrava storto. Poi c'era anche il test audio: dovevo schiacciare il tasto quando sentivo un suono fastidioso FIIIII.
Luci lampeggianti, i fischi insopportabili, la soldatessa che spingeva, l'afa in quello stanzino chiuso, la luce al neon, la soldatessa che tirava, la macchina che masticava gnegnegnegne, il tasto rosso, il tasto rosso il tasto rosso... alla fine non ho più resistito:
Ho confessato.
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