Ero a fare una colazione tardiva al bar alle 11.30 come succede spesso la domenica, momento in cui mi incrocio con quelli che fanno l'aperitivo precoce delle11.30. Stavolta però ho cambiato bar.
Mentre bevevo il mio latte macchiato, il mio vicino si stava ciucciando un Campari o qualche liquido rosso analogo. Questo tizio, sulla quarantina, alto, felpina e gilettino trapuntato, jeans, guardava il bicchiere con lo sguardo pensieroso, poi dice alla barista, con calma serafica:
"Senta.... scusi.... posso... esternare un mio pensiero?"
Mi sono detto: "Vista la suspance che ha creato, chissà cos'avrà da esternare!"
La barista: "Esterni pure..."
E il tizio: "Ecco..mi chiedevo: se volessi.. mi chiedevo.. si potrebbe? Non tantissimo, ma solo un po' se fosse possibile..lei cosa dice?"
La barista gli fa: "Di cosa?"
E lui: "Ma si, così, ma altrimenti non importa.."
A me è piaciuto molto questo pensiero esternato. Anzi un non-pensiero. Allora sono stato a seguire il resto del dialogo surreale tra la barista, che non sapeva bene cosa dire, e questo curioso individuo.
Il tizio allora le dice: "Senta...ieri mi ha telefonato la sorella di mia madre. In pratica mi ha telefonato mia zia. Mi ha detto che mia nonna sta sempre male, ma non vuole morire. 'Ste vecchie sono dure".
Barista: "Eh io ho anche mia suocera che non sta bene..."
Tizio:"Eh, le suocere quelle sono ancora più dure. Ah ah ah. Ma mia nonna, niente non ne vuole sapere.."
Barista: "Cosa vuole fare?, ammazzare sua nonna?"
Tizio: "Eh eh eh..no..eh eh eh...noo.."
A quel punto ho pagato e sono uscito.
Davanti al bar, sul cortile coperto di neve, c'era l'auto del tizio.
C'aveva su un badile appena comprato: sicuramente è uno che fa lavori di giardinaggio.
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