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Silenzio e decibel












Questo silenzio stampa è durato troppo. In realtà si trattava di silenzio assenso. O di silenzio dissenso. Comunque mai di silenzio indifferenzio, l'importante è schierarsi, anche stando zitti. Quindi quando non scrivo in realtà è per dire che non la penso come voi. Oppure che la penso esattamente come voi.

Oppure, come in questo caso, perchè ero in vacanza.

E non ho avuto un ritorno felice. Ho dovuto farmi un viaggio in aereo infinito, ovviamente in pezzent class, dove trovare una posizione comoda sui sedili (che si reclinano di ben 0,3 gradi) risulta impossibile. Inoltre bisogna cambiare continuamente posizione, passando da una posizione fachirica ad un'altra. Questo per evitare che braccia e gambe si atrofizzino e che alla fine ti ritrovi bloccato in posizione fetale assomigliando alle mummie rattrappite esposte al museo egizio.

Come se questo non bastasse, nello scomparto c'era anche una bambina, che definire tale è riduttivo. E' più corretto chiamarla sirena della Croce Verde. Questo piccolo mostro da 120 decibel, era posizionato esattamente nel sedile dietro il mio, ed è riuscita a piangere urlando in maniera quasi ininterrotta per una tratta di otto ore di volo.

La cosa peggiore erano i genitori del mostriciattolo, che se sbattevano totalmente. La madre addirittura dormiva coi tappi nelle orecchie. Il padre faceva finta di niente. Intanto nello scomparto la gente era abbastanza irritata ma prevalentemente anglosassone, quindi nessuno diceva niente. Io ero in inferiorità numerica e mi sono trattenuto, ma se ci fossero stati altri italiani, l'avrebbero chiusa nel cesso per il resto del volo.

Stavo valutando come farla fuori, prima lei e poi quei cretini dei genitori. Mi sono venute in mente varie opzioni: soffocarli col cuscinetto gentilmente offerto dalla Emirates; strangolarli con il filo del pad per giocare ai videogiochi; recidere le corde vocali del piccolo mostro col coltellino di plastica che avevo recuperato dalla bustina delle posate del rancio...
Quando stavo per scegliere l'arma del delitto, finalmente l'allegra famigliola ha fatto scalo, seguiti da un sospiro di sollievo che si è levato da parte di tutto lo scomparto.

Ho guadagnato svariati punti verso il paradiso mantenendo la calma, ma ho perso numerosi punti di sanità mentale a causa del continuo martellamento del timpano. Tra l'altro la famigliola è sbarcata in medio oriente: credo che la bambina insopportabile sia utilizzata dal Mossad per fare parlare i prigionieri reticenti.

Ho deciso che la prossima volta in aereo mi attrezzo: porto con me una tromba da stadio. Il primo bambino che urla, lo pettino.

Commenti

Usagi ha detto…
e in situazioni come questa che il mio istinto materno si va a fare benedire.
Gwidien ha detto…
Ben tornato
frank ha detto…
bentornato, ma non è venuto pure lucho?
Fulmikotone ha detto…
Certo che Lucho è venuto. Presto pubblicherò le foto del suo trip!
Usagi ha detto…
Lucho ha vissuto una bella esperienza? sono curiosa di leggere delle sue avventure e vedere le sue foto!!!

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