Stavo chiudendo la porta di casa quando lo sento da lontano: "Dai, andiamo a vedere se ci sono i tuoi amici cani..".
Lo riconosco subito: è Bruno Lauzi. Cioè..non proprio lui, ma un vecchietto fuori di testa identico a Bruno Lauzi che tutti i giorni passa davanti a casa mia parlando col proprio cane. O con le piante. O con qualunque altra cosa animata o inanimata. Bisogna evitare Lauzi, altrimenti ti attacca un bottone gigantesco raccontandoti le cose più inutili, parlandoti delle condizioni di salute di persone sconosciute o immaginarie oppure, se ti va male, ti da delle bastonate sulle gambe con la sua canna da passeggio.
Sento che dice al proprio cane: "Andiamo a vedere se ci sono i tuoi amici, i cani bavolanti". Ho poi capito che con "bavolanti" intendeva, traslitterandolo dal dialetto e distorcendolo ancora in italiano, "abbaianti".
E io che pensavo che fossero supercani che balzano e volano.
I mitici cani bavolanti sono di proprietà dei miei vicini, infatti tutte le volte che vedono Bruno Lauzi col suo cane, bavolano di brutto. Ma i miei vicini e rispettivi animali erano in ferie, e così Lauzi, un po' deluso, ha proseguito per la via. L'ho sentito distintamente allontanarsi mentre commentava un lampione e poi, arrivato in fondo alla via ha fatto un'assolo lirico a un cartello stradale.
Dopo questa piccola parentesi vado in paese dove vengo accolto da un fortissimo "Oooooooooh!!". E' lui, è "Quello Che Urla Fortissimo".
Quello Che Urla Fortissimo è un signore con l'aria sorniona che passeggia sotto i portici con le mani dietro alla schiena e mooolto lentamente. Tipo che fa due centimetri per volta. E periodicamente urla fortissimo a caso: "Oooooooooh!!", che se magari gli stai passando vicino e quello urla rischi anche di prendere un infarto.
Quando si stanca di passeggiare urlando, si siede sulla panchina vicino al dehor di un bar e inizia a starnutire ancora più fortissimo: "ETCHUU!". E va avanti così ininterrottamente anche per mezz'ora, per la gioia di quelli del dehor che un po' ridono, un po' gli vorrebbero versare la Fanta in testa.
Quando si stanca di passeggiare urlando, si siede sulla panchina vicino al dehor di un bar e inizia a starnutire ancora più fortissimo: "ETCHUU!". E va avanti così ininterrottamente anche per mezz'ora, per la gioia di quelli del dehor che un po' ridono, un po' gli vorrebbero versare la Fanta in testa.
Scampato anche questo ti puoi imbattere nel Ventosa. Il Ventosa è giovane e ha la caratteristica che a TUTTI quelli che incontra fa il terzo grado; basta passare nel raggio di 5 metri e vieni intercettato: "Ciaotuchisei? Cometichiami? Quantiannihai? Doveabiti? Ioabitoquavicinoanchetuabitiquavicino?". Liberarsene è difficilissimo. Quando finalmente ci riesci, lui si attacca istantaneamente al primo passante come un virus. Teribile.
Oltre a questi c'è la Citrulla. Una tizia cicciona che assomiglia a Arisa, con occhialoni, vestito rigorosamente a pois o fiorellini, tipo quelli che usavano le nonne in campagna trent'anni fa e l'immancabile borsa della spesa di nylon. La Citrulla ha la proprietà fisica di trovarsi sempre a camminare in mezzo alla strada mentre stai arrivando in auto. Prima o poi qualcuno la carica sul cofano.
Infine c'è R. che tutti conoscono per nome e che è la versione blanda del Ventosa. R. parla forte con voce nasale e ripete almeno 3 volte ogni frase. "Oggi è nuvoloso e dicono che piove.Oggi è nuvoloso e dicono che piove. Dicono che piove infatti oggi è nuvoloso". Però sa il nome di tutti, e ogni tanto dice anche delle cose divertenti. Ripetendole tre volte. Ripetendole tre volte. Le ripete tre volte.
Insomma, comincio a pensare che qua intorno di sano rimango solo io!
Ora vi saluto che devo finire di sparare alle margherite, altrimenti viene sera troppo presto.
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