
Sono piemontese e i piemontesi hanno la fama di essere abbastanza chiusi. Ieri ho voluto fare un esperimento pratico per verificare se questa teoria è vera.
Mi trovavo in una gelateria sovraffollata. Per riuscire a sedersi bisognava fare la punta ai tavoli come dei cani da caccia. Appena qualcuno si alzava, istantaneamente c'era qualcun altro che si sedeva alla velocità del fulmine. Chi non si alzava abbastanza velocemente, rischiava di trovarsi un signore seduto sulle ginocchia.
Noi abbiamo scelto una linea strategica efficace. Invece di aspettare in un angolo che qualcuno andasse via, abbiamo puntato un tavolino dove c'erano quattro amici che:
a) avevano già finito le coppe gelato
b) Erano zitti e quindi avevano finito anche gli argomenti.
La psicologia sociale ci diceva che il passo successivo sarre stato immancabilmente quello di levare le tende. E così fu. Appena si alzano però compare dal nulla la mano di una signora che afferra un bracciolo di una sedia per prendere il posto. Intanto dalla parte opposta del dehore si precipita un'altra signora, che che con scatto felino si tuffa come Buffon sulla palla e anche lei si aggrappa a un bracciolo di un'altra sedia.
Io arrivo tranquillo e le dico.. "Ehm..veramente noi eravamo qua che aspettavamo che questi si alzassero". Mi risponde "Si ma io è da un quarto d'ora che aspetto!". Come fare a spiegarle che, invece di stare lì a aspettare a caso, bisogna sempre tenere conto delle dinamiche socio-gelatose?
Ed è qua che arriva in soccorso la strategia per mettere fuori combattimento un piemontese, facendo anche bella figura (non fatelo a Roma o Napoli, che tanto non funziona).
E' bastato dire.."Guardi, signora, non c'è problema..se vuole dividiamo il tavolo..."
Fare una proposta del genere a un piemontese è come autoinvitarsi a casa sua... Ma scherziamo??Sedersi al tavolo con degli sconosciuti?IM-PEN-SA-BI-LE.
E così la signora ha suuubito declinato l'invito e ha perso il posto.
Allora ho deciso di prolungare l'esperimento (anche perchè io sono un piemontese un po' fuori dai canoni e mi incuriosisce sempre socializzare con gli sconosciuti).
Si avvicina un signore senza un braccio che mi chiede: "Scusi, sta andando via?"
"No, ma se vuole potete prendervi delle sedie e unirvi a noi". Si mette a ridere, come se dicessi per scherzo. Perchè una proposta indecente di questo tipo può essere detta solo per scherzo, dal punto di vista di un piemontese. "Ha ha, no grazie..".
E poi l'ho fatto ancora con una terza persona: anche lei ha declinato l'invito. Che non puzzavo nemmeno!
Ma cos'avranno mai da dirsi 'sti piemontesi seduti al tavolo di una gelateria, che vogliono preservare così tanto la loro privacy??
Mi trovavo in una gelateria sovraffollata. Per riuscire a sedersi bisognava fare la punta ai tavoli come dei cani da caccia. Appena qualcuno si alzava, istantaneamente c'era qualcun altro che si sedeva alla velocità del fulmine. Chi non si alzava abbastanza velocemente, rischiava di trovarsi un signore seduto sulle ginocchia.
Noi abbiamo scelto una linea strategica efficace. Invece di aspettare in un angolo che qualcuno andasse via, abbiamo puntato un tavolino dove c'erano quattro amici che:
a) avevano già finito le coppe gelato
b) Erano zitti e quindi avevano finito anche gli argomenti.
La psicologia sociale ci diceva che il passo successivo sarre stato immancabilmente quello di levare le tende. E così fu. Appena si alzano però compare dal nulla la mano di una signora che afferra un bracciolo di una sedia per prendere il posto. Intanto dalla parte opposta del dehore si precipita un'altra signora, che che con scatto felino si tuffa come Buffon sulla palla e anche lei si aggrappa a un bracciolo di un'altra sedia.
Io arrivo tranquillo e le dico.. "Ehm..veramente noi eravamo qua che aspettavamo che questi si alzassero". Mi risponde "Si ma io è da un quarto d'ora che aspetto!". Come fare a spiegarle che, invece di stare lì a aspettare a caso, bisogna sempre tenere conto delle dinamiche socio-gelatose?
Ed è qua che arriva in soccorso la strategia per mettere fuori combattimento un piemontese, facendo anche bella figura (non fatelo a Roma o Napoli, che tanto non funziona).
E' bastato dire.."Guardi, signora, non c'è problema..se vuole dividiamo il tavolo..."
Fare una proposta del genere a un piemontese è come autoinvitarsi a casa sua... Ma scherziamo??Sedersi al tavolo con degli sconosciuti?IM-PEN-SA-BI-LE.
E così la signora ha suuubito declinato l'invito e ha perso il posto.
Allora ho deciso di prolungare l'esperimento (anche perchè io sono un piemontese un po' fuori dai canoni e mi incuriosisce sempre socializzare con gli sconosciuti).
Si avvicina un signore senza un braccio che mi chiede: "Scusi, sta andando via?"
"No, ma se vuole potete prendervi delle sedie e unirvi a noi". Si mette a ridere, come se dicessi per scherzo. Perchè una proposta indecente di questo tipo può essere detta solo per scherzo, dal punto di vista di un piemontese. "Ha ha, no grazie..".
E poi l'ho fatto ancora con una terza persona: anche lei ha declinato l'invito. Che non puzzavo nemmeno!
Ma cos'avranno mai da dirsi 'sti piemontesi seduti al tavolo di una gelateria, che vogliono preservare così tanto la loro privacy??
Commenti
Che poi li guardavamo pure in cagnesco perchè era da un pezzo che aspettavamo, e la nostra era una battuta ironica, non un invito reale...
Certo che anche voi però, fate le battute ironiche... lo sapete benissimo che dei mufloni maschi nella stagione degli amori aspettano solo quello!
Stessa esperienza della “Anonimo”, ma io e la mia compare volevamo davvero sederci e ci è pure stato offerto un drink. Certo abbiamo dovuto rinunciare ad una serata di chiacchiere femminili…(ho dovuto da sola decidere che fare dei miei capelli…) ed interagire simpaticamente ( diciamo socializzare a nostro modo…) con sconosciuti…con tutti i rischi di una metropoli mal popolata come Cuneo! Sono salva…però i tizi del tavolo, forse, ora non accetteranno più socio-esperimenti…Il problema non è la località, ma probabilmente il genere di persone che propongono di dividere il tavolo…ihih
L’anticoagulante