Dovete sapere che il mio vicino di casa è un beccamorto (o 'sutrou' come lo chiamano in piemontese). "Operatore cimiteriale" per l'ufficio imposte. Un nobile ed antico mestiere che esiste più o meno da quando la gente ha cominciato a morire.
Potete capire com'è triste la vita del vicino di casa di un becchino. Mi sveglio la mattina di una luminosa giornata di sole, vado in cucina felice e ben disposto ad affrontare la giornata, mi accingo a fare colazione quando butto l'occhio alla finestra e lo vedo. Sta uscendo per andare al lavoro con il carro funebre tutto agghindato con variopinte corone e relative scritte viola e oro "I figli" e cose analoghe. Nel lanciarmi a fare l'istintivo gesto di corna con una mano e contemporaneo tastamento di attributi con l'altra, rovescio il latte della colazione. So che è inutile piangerci sopra, ma già la giornata comincia male.
Altri giorni invece arriva un anonimo camion bianco: è il "barista". Ovvero il fornitore di bare. Comincia a scaricare casse da morto e ad accatastarle in cortile. Scene che di solito si vedono in televisione a seguito di qualche grosso incidente aereo o disastro naturale. Non è il massimo della vista e ti obbliga a porti delle riflessioni sulla vita. Tipo: mannaggia quanta gente muore a Dronero! Oppure: certo che il lavoro a questo non manca mai!
C'è stato poi un giorno quest'anno in cui il mio vicino necroforo ha deciso di fare le pulizie di primavera, e far prendere aria alle stoffe che aveva in magazzino. Così ha buttato tutte 'ste coperte di vellutino lungo tutta la ringhiera di recinzione della casa. L'effetto era anche carino perchè erano tutte colorate: rosso porpora, bianco, azzurro. Sembravano normali coperte ma guardando meglio, dopo un po' ti veniva improvvisa l'illuminazione: sono-le-fodere-delle-bare. Oddio: mi viene da vomitare. Sparse per tutta casa. Poi per completare l'opera ha disseminato il cortile coi relativi cuscini coordinati. Dovete sapere che è importante fare prendere aria a degli oggetti da sigillare dentro casse da morto: vorrei mai che sapessero di chiuso!
Ma anche quando non si tratta di lavoro, il mio vicino beccamorto si esprime sempre in maniera pomposa (in senso funebre). Ormai gli viene naturale, ha in testa una parte del cervello che pensa in maniera becchinosa.
Ad esempio la casa.
L'ha rifatta con una facciata piatta che termina in alto con un timpano classico: ricorda molto l'architettura dei loculi. Ma il top è il giardino, formato da un bel prato verde inglese su cui ha disposto oggetti evidentemente recuperati da cimiteri. Oggetti di pietra su cui non sono andato a indagare. Ma la palma d'oro per il cattivo gusto la vince per un'enorme aquila di gesso che ha appoggiato sulla sommità di un pilone del cancello. Apertura alare: due metri. Praticamente un biplano parcheggiato su una colonna. Una roba che terrorizzerebbe anche i nanetti da giardino. Poi visto che non si notava tanto, l'ha anche verniciata di marròn cioccolata. Deliziosa. E siccome un po' di vernice era avanzata, l'ha usata per dare anche due spennellate al leone di gesso che troneggia in giardino. Mi viene da ridere tutte le volte che vedo sto leone cioccolata nel prato: adorabile!
Ora,a tutti questi elementi aggiungeteci lui, il becchino in carne ma soprattutto ossa. Che si aggira spesso in mutande e canottiera tra il leone negro e l'aquila...e il fisico non è proprio quello di Brad Pitt. Con l'espressione, che a forza di essere impostata in modalità "da funerale" gli si è bloccata così fissa sulla faccia.
Capite ora il mio dramma e la fobia che mi prende ogni volta che mi avvicino alla finestra nord di casa mia!
Commenti
Incrocio le dita per te...anzi...meglio far il consueto gesto scaramantico!
Carla ( la percentuale per la pubblicità va a Mattea...)
PS: si,per la percentuale che devo a Mattea per la pubblicità,ormai devo fare un mutuo in banca ;)