
Il Fulmicotonato è KO. Ha la febbre e sta delirando. Lo si capisce dal fatto che continua a parlare di sé stesso in terza persona.
Oggi mi sono appeso sulla fronte un cartello: "Fuori servizio". Si, vabbè..più grosso di quello che ci appendo di solito.
Sento uno sfrigolio provenire dalla mia testa contornato da un odore di fritto. Non è un buon segno. Quindi quello che scrivo oggi potrebbe essere frutto di delirio. Come al solito, d'altra parte.
Per precauzione mi misuro la febbre. Non sono dotato dell'avveniristico termometro digitale da mettere nell'orecchio: ho il vecchio e affidabile termometro di mercurio, quello con la punta fredda da infilarsi dietro. Dà molta più soddisfazione dell'altro. Sarà che sono stato influenzato dalla canzone di Povia. Che lo scorso anno ha preso i due piccioni. E quest'anno la fava.
Il responso del termometro è: primo, che ho 39 di febbre; secondo, che è meglio lavare il termometro.
Lo sapevo che non dovevo esagerare sto weekend. Ma mi sono lasciato prendere, anche perchè il mio meteo come al solito ci ha azzeccato e ha fatto un sole splendido. Solo che non ho più l'età e così mi sono influenzato. Sempre meglio che essere influenzati da un discorso del Premier.
Però è stato un weekend figo. Dovrebbero essere tutti così i weekend. Li dovrebbero immatricolare: weekend figo®
Invece a volte aspetti tutta la settimana il weekend, poi lo passi cozzando da qualche parte a leggere, che ti sembra di buttare via il tempo. Weekend pacco®.
Ma il risultato del weekend intenso è la devastazione che ne segue. Ieri sera mi hanno anche invitato al veglione di carnevale, ma al massimo avrei potuto mascherarmi da Eluana Englaro.
Ma non sarebbe stato politically correct e sulla barella non sarei riuscito a divertirmi molto.
Vi saluto, vado a sperimentare su me stesso qualche medicina alternativa. Credo che la cannabis sia l'ideale. Cioè si, troooppo alternativa.
Oggi mi sono appeso sulla fronte un cartello: "Fuori servizio". Si, vabbè..più grosso di quello che ci appendo di solito.
Sento uno sfrigolio provenire dalla mia testa contornato da un odore di fritto. Non è un buon segno. Quindi quello che scrivo oggi potrebbe essere frutto di delirio. Come al solito, d'altra parte.
Per precauzione mi misuro la febbre. Non sono dotato dell'avveniristico termometro digitale da mettere nell'orecchio: ho il vecchio e affidabile termometro di mercurio, quello con la punta fredda da infilarsi dietro. Dà molta più soddisfazione dell'altro. Sarà che sono stato influenzato dalla canzone di Povia. Che lo scorso anno ha preso i due piccioni. E quest'anno la fava.
Il responso del termometro è: primo, che ho 39 di febbre; secondo, che è meglio lavare il termometro.
Lo sapevo che non dovevo esagerare sto weekend. Ma mi sono lasciato prendere, anche perchè il mio meteo come al solito ci ha azzeccato e ha fatto un sole splendido. Solo che non ho più l'età e così mi sono influenzato. Sempre meglio che essere influenzati da un discorso del Premier.
Però è stato un weekend figo. Dovrebbero essere tutti così i weekend. Li dovrebbero immatricolare: weekend figo®
Invece a volte aspetti tutta la settimana il weekend, poi lo passi cozzando da qualche parte a leggere, che ti sembra di buttare via il tempo. Weekend pacco®.
Ma il risultato del weekend intenso è la devastazione che ne segue. Ieri sera mi hanno anche invitato al veglione di carnevale, ma al massimo avrei potuto mascherarmi da Eluana Englaro.
Ma non sarebbe stato politically correct e sulla barella non sarei riuscito a divertirmi molto.
Vi saluto, vado a sperimentare su me stesso qualche medicina alternativa. Credo che la cannabis sia l'ideale. Cioè si, troooppo alternativa.
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